Kant contro Hume

Filosofia — 26 September 2025



📚 Immanuel Kant: il “risveglio” da Hume e la risposta alla crisi della scienza moderna

(Sintesi della lezione sulla genesi critica kantiana: dogmatismo, empirismo di Hume, forme a priori e la salvezza dell’universalità scientifica.)


🏛 Context & Background

La lezione colloca Immanuel Kant (1724–1804) all’origine della svolta critica della filosofia moderna: dopo i grandi successi della scienza moderna (Galileo, Cartesio, Newton) si diffondeva un atteggiamento dogmatico che considerava le leggi scientifiche come verità indiscutibili. David Hume (1711–1776), con il suo empirismo radicale, mise in crisi i fondamenti empirici di concetti come spazio, tempo e causa. Kant riconobbe di essere «svegliato dal sonno dogmatico» da Hume e costruì una risposta rivoluzionaria nella Critica della Ragion Pura (la prima delle tre Critiche), proponendo che certe strutture della mente rendono possibili la scienza e la sua necessità.


🔑 Key Concepts & Developments

✨ Il “sonno dogmatico” e il problema iniziale
Kant afferma che prima di Hume egli viveva in un «sonno dogmatico»: cioè un atteggiamento intellettuale passivo che accetta verità non dimostrate (dogmatismo). Nel contesto moderno il dogmatismo è scientista: la scienza appare come sapere indiscutibile e universale (es. prevedibilità del sorgere del sole, caduta di una penna).

⚖️ Il dilemma kantiano (tra scientismo e empirismo radicale)
- Da un lato la scienza moderna (Galileo, Newton, Cartesio) sembra garantire universalità e necessità delle leggi naturali.
- Dall’altro Hume sostiene che i concetti fondamentali della scienza (spazio, tempo, causa) non derivano dall’esperienza: sono appena abitudini o generalizzazioni tratte dall’esperienza ripetuta (empirismo radicale).
Kant percepisce la contraddizione: come conciliare il carattere necessario e universale delle leggi scientifiche con l’impossibilità di derivarle dall’esperienza?

🔷 La risposta kantiana: forme a priori e strutture della mente
- Le nozioni fondamentali (esempi discussi: spazio, tempo, causalità) non sono empiriche, cioè non sono derivate dall’esperienza (Kant dà ragione a Hume su questo punto).
- Tuttavia queste nozioni non sono semplici abitudini: non sono fragili convenzioni pratiche; sono strutture della mente che rendono possibile l’esperienza e la scienza.
- Kant le chiama forme a priori (spazio e tempo come forme dell’intuizione sensibile) e categorie dell’intelletto (es. causalità). Sono innate nella misura in cui non si apprendono dall’esperienza ma costituiscono la condizione stessa della comprensione dell’esperienza.

🔬 Scienza come conoscenza “a forma umana” (antropomorfica/trascendentale)
- La scienza studia la realtà così come ci appare secondo le forme della mente umana, non “la realtà così com’è in sé”.
- Per questo la scienza è universale e necessaria, ma con un condizionale: per i fenomeni così come si presentano a menti umane strutturate in quel modo.
- In altre parole, la scienza è perfettamente efficace nello studiare fenomeni che si svolgono nello spazio, nel tempo e soggetti a causalità, perché queste sono le dimensioni in cui la mente umana organizza la conoscenza.

🧭 Limiti della conoscenza umana
- Quando la mente pretende di studiare ciò che è extra-spaziale, extra-temporale, extra-causale (o “cose in sé”), entra fuori dalle proprie strutture e non può fornire conoscenza valida.
- Le forme a priori dunque limitano la conoscenza: la rendono possibile ma anche circoscrivono il dominio della scienza.

🔁 Sintesi della soluzione kantiana
Kant concilia entrambi: le leggi scientifiche sono necessarie e universali (sono valide per tutti gli esseri umani dotati delle stesse forme cognitive) ma non derivano dall’esperienza pura; derivano dalle strutture a priori della mente che rendono possibile l’esperienza ordinata.


🖼️ Notable Works / Figures

Immanuel Kant — Critica della ragion pura (Critique of Pure Reason)
Opera fondamentale in cui Kant espone il problema sollevato da Hume e la sua soluzione attraverso le forme a priori; è la prima delle tre Critiche.

David Hume — empirismo radicale
Sostenne che concetti come causa, spazio e tempo non derivano dall’esperienza e che la causalità è un’abitudine di pensiero, non una verità necessaria.

Galileo Galilei, René Descartes (Cartesio), Isaac Newton
Esempi dei grandi nomi della scienza moderna il cui successo aveva alimentato il dogmatismo scientista: convincimento che le leggi naturali siano indiscutibili e derivate con certezza dall’esperienza/scienza.

Termini fondamentali: sonno dogmatico, dogmatismo, empirismo radicale, forme a priori, categorie dell’intelletto, giudizi sintetici a priori (termine tecnico kantiano), idealismo trascendentale (la dottrina che distingue fenomeno vs cosa in sé).


📖 Supporting Details

  • Tre Critiche di Kant: Critica della ragion pura (prima, 1781/1787), Critica della ragion pratica (Critique of Practical Reason, 1788), Critica del giudizio (Critique of Judgment, 1790). (Nota storica: la Prima Critica è la prima scritta ed è centrale per la lezione odierna.)
  • Citazione/idea chiave: «Hume mi ha svegliato dal sonno dogmatico» — frase usata da Kant per descrivere l’effetto provocato da Hume.
  • Esempi usati in classe: la caduta di una penna, la previsione del sorgere del sole — esercizi di pensiero per illustrare la fiducia nella scienza e la nostra disposizione a “scommettere la vita” sulla validità delle leggi naturali.
  • Analoghe immagini/analogie: l’occhio è tarato sui colori visibili (spettro); l’orecchio ha un range (esclusione di infrasuoni/ultrasuoni): analogie per spiegare che i nostri organi (qui: la mente) sono “tarati” per certe modalità di conoscenza.
  • Espressione latina: tabula rasa (idea che la mente sia un foglio vuoto) — Kant rifiuta la piena tabula rasa: la mente non è un contenitore passivo ma ha strutture proprie.
  • Correzioni e precisazioni grammaticali/terminologiche fatte rispetto al parlato: Chiuma = Hume; Cante/Canto/Kant = Immanuel Kant; Jung (menzionato per errore nel parlato) era in realtà Hume; “ritima/ritima del titolo” = la parola Critica nei titoli delle opere kantiane; “necessitarismo” si riferisce alla necessità delle leggi scientifiche.
  • Interruzione in classe: breve momento pratico con uno studente (citato “Lorenzoni”, ingresso alle 11:38, discussione su ritardi e autorizzazioni) e saluti informali — notato e registrato come contesto della lezione.
  • Avvertenza del docente: la rivoluzione kantiana non è un arcano inaccessibile — invito a non farsi spaventare, a fissare i concetti minimi durante il fine settimana; la lezione successiva approfondirà aspetti tecnici (“piano della tecnologia” e concetto di “contro”/contrasto?) — promessa di analisi più dettagliata la settimana seguente.
  • Osservazione terminologica: la scienza è descritta come soggettiva nel senso trascendentale (dipende dalle strutture della conoscenza umana) e non come “oggettiva” nel senso di accesso diretto alla cosa in sé.

🧩 Connections & Consequences

  1. Collocazione storica e intellettuale: la critica kantiana rappresenta il passaggio dalla fiducia incondizionata nella scienza moderna (e nel metodo induttivo/deduttivo che ne derivava) a una riflessione critica sui presupposti cognitivi che rendono possibile la scienza stessa. Kant prende sul serio entrambe le posizioni contrapposte (Hume e gli scienziati) e le sintetizza.
  2. Perché conta: questa risposta kantiana salva l’universalità e la necessità della scienza (fondamentale per il progresso scientifico) senza pretendere che la scienza dia accesso alla realtà “in sé”. Introduce la distinzione fenomeno/cosa-in-sé e la nozione che la conoscenza umana è mediata da strutture a priori: ciò è alla base della filosofia moderna successiva (idealismo, filosofia critica, epistemologia contemporanea).
  3. Cross-references: rimandi a Hume (teoria della causalità come abitudine), ai fondatori della scienza moderna (Galileo, Cartesio, Newton) e al dibattito epistemologico tra empirismo e razionalismo; introdotti inoltre i concetti tecnici kantiani che verranno sviluppati nelle lezioni future (forme a priori della sensibilità, categorie dell’intelletto, giudizi sintetici a priori, idealismo trascendentale).